...le
associazioni rendono l'uomo più forte e
mettono in risalto le doti migliori delle singole persone, e danno la
gioia che raramente s'ha restando per proprio conto... (Italo Calvino) |
||
Home
| Chi
Siamo
| Consiglio | Statuto | Comune
| Volontariato | Ospitalità | Dove
Siamo
| Contatti |
||
Pro loco Chies
Pro loco Tambre Pro loco Farra Foto degli Eventi Musei dell'Alpago Campo da Tennis Pista Ciclabile Numeri Utili Prodotti Tipici Tradizioni Popolari Alpago Turismo Comune di Puos Dolomiti Turismo ARPAV Veneto UNPLI Regionale UNPLI Nazionale Consorzio Alpago Alpago EcoMarathon Leggende dell'Alpago... |
L'AGNELLO DELL'ALPAGO L'agnello
è una razza autoctona dell'Alpago. Le sue caratteristiche sono la
taglia medio-piccola, testa leggera con profilo leggermente camuso,
orecchio un po' corto a volte assente, assenza di corna, tronco ben
sviluppato con buona linea dorso lombare e torace profondo, arti
leggeri, vello compatto di colore biancosporadicamente nero che ricopre
il tronco con eccezione della testa e gli arti che presentano
maculatura bruno rossiccia.
Razza a triplice attitudine, carne, lana e latte, attualmente viene sfruttato per la sua eccellente carne. Gli agnelli migliori sono macellati a 60 giorni dalla nascita con un peso vivo di 20 Kg. L'allevamento ovino è da sempre legato alla storia dell'alpago tanto che una figura di pecora compare nello stemma del comune di Chie d'alpago. L'allevamento calato drasticamente negli anni 80 sta vivendo ora un periodo di ripresa. RICETTA AGNELLO DELL'ALPAGO Ingredienti g 300 carrè di agnello dell'alpago g 30 di burro g 60 di olio extra vergine di oliva 2 carciofi 1 pomodoro 1 carota 1 cipolla dl 2 di vino bianco timo,nipitella,maggiorana,sale e pepe preparazione: dopo aver pulito il carrè dalle pellicine e dal grasso, tagliatelo in due pezzi. In una padella rosolate le pellicine ed il grasso con un filo d'olio ed aggiungere la carota e cipolla tagliate a pezzi. Continuate la rosolatura aggiungendo il vino facendolo evaporare. Filtrare e mettere da parte. Pulire i carciofi e pelare il pomodoro. Mettere una noce di burro in una padella e farvi rosolare i carciofi tagliati a fettine. Aggiungete il pomodoro e salare. In una padella con un filo d'olio rosolare i pezzi del carrè, salare e mettere nel forno caldo per 3-4 minuti. Impiattate l'agnello aggiungendo le erebe aromatiche,le verdure rosolate,la salsa e ... Buon Appetito. MAME DELL'ALPAGO La Mama dell'Alpago è un fagiolo tipico coltivato nel territorio de cinque comuni dell'Alpago. La caratteristica principale è la sua buccia sottilissima, il suo gusto delicato e l'ottima digeribilità.. La sua colorazione è nocciola chiaro, di forma schiacciata oblunga-compressa. La pianta, annuale, rampicante, dispone di apparato radicale ed il fusto di altezza media di 2 metri, presenta 4-5 branche per pianta. Le foglie a margine intero sono di color verde intenso ed il fiore è di colore bianco. Il bacello classico, a due valve è di colore verde allo stato frescoa e di colore giallo-ocra-nocciola allo stato secco. La semina è praticata nella prima decade di maggio utilizzando 5-6 semi per posto. La raccolta avviene nel mese di settembre, seccati al sole e conservati in sacchi di tela. Ricetta della BAGOZIA SALAME TIPICO ALPAGOTO I salumi vengono prodotti nei mesi invernali, con luna calante, nei cinque comuni dell'Alpago. Le carni adoperate sono suino, bovino, pecora alpagota e selvaggina. Una volta stagionati i salami si presentano di forma cilindrica irregolare, lunghezza di 30-35cm, dal peso di 0,7-1 Kg. Le carni suine fresche, a volte assieme a carni di bovino,ovino od equino sono lavorate a mano, macinate con tritacarne con fori di 6/8 mm. Gli ingredienti aggiunti sono sale,pepe, aglio in poltiglia mescolato a vino rosso o grappa. L'impasto viene insaccato in budello naturale e legato a mano. La stagionatura, nella prima settimana, i salami vengono tenuti ad una temperatura di 15/20 gradi per asciugarli. Per un periodo minimo di 2-3 mesi vengono mantenuti a 10 gradi in locali ben areati e si può completare con una leggera affumicatura con rami e bacche di ginepro. S'CIOSELE Le s'ciosele sono delle lumachine che venivano raccolte nei monti della nostra conca nei mesi estivi al di sopra di 1500 m di quota. Protette negli ultimi anni per il loro numero in calo, attualmente vietata la raccolta per aumentarne la loro popolazione.Le s'ciosele venivano mangiate bollite, condite con olio,sale, prezzemolo,aglio. Sono una specialità accompagnate con polenta ed un buon bicchiere di vino bianco. |
Puoi trovare una copia del libro presso l'ufficio Turistico della Pro Loco di Puos d'Alpago |